
Year: 210
Technique: Acquaforte
Dimensions:
“Je veux me perdre en la nature, repouser avec elle, comme elle avoir le tons tênus de rocs, l’obstination rationelle du mont, la fluidité de l’air, la chaleur du soleil” E’ un pensiero di Paul Cézanne, scaturito da un profondo sentimento panteistico, che sembra quasi invitarci in quella Provenza in cui ha vissuto gran parte della sua arte, della sua esistenza e della sua sofferenza. E proprio da “quelle parti” sembra dirigersi l’Autostrada dei Fiori – o perlomeno è ciò che io provo ogni qualvolta dirigo la prora della mia auto in quella direzione - verso la consistenza di quei monti non certo meno ostinati dei nostri, dentro quella fluidità mediterranea dell’aria che sembra anticipare nel respiro dello spirito le nostre più radiose aspettative.
Da una tale indissolubile coesione con la Natura scatta la tensione dell’artista, non verso una imitazione del reale e delle sue tentazioni ma al centro di una sua perfetta illusione.
Che raccolga ed amplifichi le incredibili sollecitazioni della realtà per incanalarle verso quel concentrato assoluto di “emozione” di cui consiste ogni vera opera d’arte. Come in questo caso, una delle sue forme a stampa più nobili: l’acquaforte.
Devo dire, la proposta di una acquaforte dedicata all’”Autostrada” mi è parsa sulle prime quasi anacronistica. Uno sconcerto però di breve durata. Una tecnica così antica, sofisticata e quasi alchemica, per trucchi e segreti, alle prese con una delle più metabolizzate “creazioni” della civiltà e della tecnologia? Ma non appena al lavoro, l’immaginazione non poteva non cogliere proprio in tale inedito contrasto un’occasione imperdibile.
Incipit dello scritto di De Andreis introduttivo alla cartella “Autostrada dei Fiori 50° Anniversario della fondazione”, 2010