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Portraits


Caratteristica peculiare di ogni grande ritrattista della Storia dell’Arte è da sempre la capacità di cogliere l’essenza più profonda del personaggio ritratto, di qualunque età o condizione sociale egli sia. Una essenza che può significarsi sia sulle componenti esteriori o di costume dell’immagine, nel caso che questa venga rappresentata in un certo ambiente, significativa di un percorso interiore il cui il carattere della persona ritratta diventa essenza di un vissuto esistenziale. In questa linea si sono espressi i maggiori ritrattisti di tutti i tempi, da Velázquez a Van Dyck, da Rembrandt a Goya, da Van Gogh a Picasso. Ogni volta, al carattere essenziale del personaggio, l’artista ha aggiunto la dinamica espressiva ed esistenziale del proprio stile. Naturale e flemmatico Velázquez, raffinato ed elegante Van Dyck, esistenziale e drammatico Rembrandt, tragico e beffardo Goya, appassionato tragico Van Gogh, contrastato e imprevedibile Picasso. Allo stesso modo si muove Massaccesi, sia che affronti portraits di ragazzi o adulti; sia che allo stesso modo proceda all’introspezione del solo viso, o che pure affronti un’ambientazione significante e complessa. In entrambi i casi la sua maestria è capace di creare situazioni strutturate da sempre rinnovata “invenzione” e originalità. Sia quanto a pura emozione psichica, sia sul versante di partecipata creazione visiva. Come i classici Stefania sa cogliere l’essenza della persona nel suo habitat, in una sintesi di azione-pittura costruita su costanti ritmi cromatici. Con una cifra stilistica che emerge nella sicurezza di ogni particolare, il dettaglio di una bocca, la scioltezza di una mano, quando non in tutta l’espressione della figura. Una ritrattista completa perché pittrice di estese possibilità, reinventate ogni volta, nel rigore di una pittura-pittura che conosce ogni risvolto espressivo della difficile arte del ritratto.

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